Non era ancora “la divina”. Forse per quel suo corpo opulento, goffo, che Camilla Cederna, con una certa perfidia, aveva definito “da ippopotamo”. Si faceva ancora chiamare Kallas, con la cappa, e la sua magica voce era stata confinata in qualche sporadico concerto tra Atene e New York. Un soprano ancora “acerbo”, come scrissero i […]