IL FATTO

25 Ottobre 2011

Nell’Italia delle Olimpiadi entrò come un simbolo potente. Della fatica sconfitta, del riscatto e dell’orgoglio nero. L’immagine sovrana dei Giochi della modernità fu lui, Abebe Bikila, il maratoneta etiope dalla faccia triste, che aveva volato a piedi nudi tra i sampietrini di una Roma addobbata come un set cinematografico, solo al comando, tra le fiaccole […]

Per continuare a leggere questo articolo
Abbonati a Il Fatto Quotidiano

Abbonati a 15,99€ / mese

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.