CASCO IN MANO, occhiali appannati, telefono incollato all’orecchio. Osservando i gesti esausti di Carlo Verdone sembra una conversazione sofferta. È affranto. Chiude il colloquio perentoriamente: “Ti ringrazio per aver pensato a me, ma non ho più tempo per nulla. Cerca di capire, di comprendere”. Attacca e si libera: “E che cazzo! Basta”. Problemi Verdone? “Ogni […]
C’È VERDONE POSTI IN PIEDI (IN PARADISO)
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18 Dicembre 2011