All’appuntamento col plotone d’esecuzione, i cinque “traditori” del 25 luglio erano arrivati con animo diverso. Sprezzante Ciano, piangente Marinelli, il contabile del Pnf di Salò, intontito De Bono, ottantenne Maresciallo d’Italia, impietriti Pareschi e Gottardi, ex pezzi grossi del regime. Per i cosiddetti “venticinqueluglisti”, condannati a morte per “tradimento dell’Idea”, un assurdo giuridico con effetto […]