Nel registro degli indagati c’è anche il nome dell’architetto Pierpaolo Gandola, che era il responsabile sicurezza del cantiere e che, sempre a detta del “grande pentito-accusatore” Francesco De Vito Piscicelli, avrebbe chiesto una sorta di stipendio di 2 mila e 500 euro al mese per addolcire i controlli, stipendio pagato solo per un mese però.