L’ultima volta, nel giugno dell’anno scorso, era dietro una scrivania. Adagiato su una di quelle sedie che ai tempi belli mimava di scagliare contro arbitri, tribune e poteri costituiti. Parlava con pudore bergamasco di una partita diversa dalle altre, Emiliano Mondonico detto “Il Mondo”. Di un cancro nel cappello, di una sfortuna peggiore di un […]