IL FATTO

24 Febbraio 2012

Qualcuno, nella scuola ormai di un secolo fa, lo chiamava “San Bignami, protettore degli studenti”. Per tutti, quei libricini semiclandestini dall’aria appassita, con le copertine mimetiche, perfette per scivolare letteralmente sottobanco, erano una specie di cassetta di pronto soccorso, un refugium peccatorum per ripassi fulminei, un miracolo di sintesi nozionistica ai tempi della generazione pre-Internet. […]

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