s i chiama “Pujappuram”, e si traduce grossolanamente in “luogo di preghiera”. La meditazione è però coatta, trattandosi del penitenziario di Trivandrum (re-indianizzato ora Thiruvananthapuram) dove sono stati destinati i due marò. Non è certo un bel posto, sebbene abbia ricevuto la recente visita dell’avvenente Muktha, popolare attrice locale giunta a inaugurare una produzione interna […]