Una vaga somiglianza dell’intervistatore con Michele Santoro; l’ora piccola, in cui di solito le domande le fa Gigi Marzullo; il divano rosso con cornice dorata di dandiniana memoria su cui siede l’intervistato; elementi sparsi e a prima vista poco amalgamabili tra loro, che si ordinano all’improvviso attorno a un preciso punto di fuga, il teatro. […]