Ti bagno tutta”. Altro rullo. “Ahhhhhhh, vengo, sono il tuo sultano”. Pausa caffè. “Scopami, scopami, scopami ho detto”. Fine turno. Motorino. Periferia. Ai tempi ribaldi di “Eiaculazione da Tiffany”, quando ancora Bartezzaghi non si dilettava in anagrammi nominali colmi di doppi sensi “Sogni, no peni”, ogni cosa, a partire dalla voce di Pino Insegno, aveva […]
L’Insegno ridens
Fenomenologia di un comico: da doppiatore porno a possibile direttore dei teatri di Roma
28 Aprile 2012