Beppe Grillo applica alla politica un linguaggio da comico. Incorrendo in cortocircuiti semantici su cui la pletora di detrattori prova a far leva per tratteggiarlo come “Berlusconi 2. 0”, “Gabibbo barbuto”, “razzista”, “terrorista” e “mafioso”. La forma è sostanza e questo lo espone agli attacchi. Quello che però si sottovaluta è l’efficacia dell’ “errore semantico”. […]