Il milanese Carlo Cattaneo scrisse di lui che “sapeva unire la vis comica di Molière al frizzo di Giovenale”. Manzoni lo ammirò per tutta la vita, mentre per Stendhal era, affettuosamente, “l’aimable Carline”. Il quale Carline altro non era che Carlo Porta, relegato, come spesso accade per chi scriva in dialetto, nelle file dei “minori”, […]