Nell’universo allucinato, claustrofobico di Fritz Lang, il regista-cult del cinema espressionista tedesco, sembrano non esserci vie di fuga. Che si tratti di Metropolis, lugubre metafora di un’utopica, fantascientifica megalopoli del futuro, o di M-Il Mostro di Dusseldorf, inquietante noir psicanalitico, o della trilogia di Doktor Mabuse, rivisitazione al negativo del superuomo nietzschiano, sono l’angoscia, il […]