ARRIVEDERCI, AMICO MIO… in questa vita morire non è una novità, ma di certo non lo è nemmeno vivere”. Sono gli ultimi giorni del dicembre 1925 quando Sergej Esenin, rintanato da giorni all’Hotel d’Angleterre di Leningrado, affida il suo congedo, vergato col sangue, a una lettera a un amico. Che forse non la riceverà mai. […]