Sarajevo, una città che resiste a se stessa

22 Gennaio 2013

Delle guerre che hanno cancellato nel sangue l’ex Jugoslavia, ricordo innanzitutto le immagini delle milizie paramilitari, il mento del presidente-banchiere serbo Milosevic, le felpe dei cecchini stampigliate fra Snoopy e Adidas. I cimiteri. Già, l’erba dello stadio di Sarajevo, buttata all’aria. Fra le porte e il perimetro bianco di gesso, in fretta, per fare posto […]

Per continuare a leggere questo articolo
Abbonati a Il Fatto Quotidiano

Abbonati a 15,99€ / mese

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.