Roma, sei del mattino. A circa quattro chilometri dal centro, seduto davanti a un bar, c’è un signore con un cappello da cowboy e la chitarra tra le braccia. Lo chiamano John Wayne. Intorno a lui un piccolo nucleo di persone allegre, vocianti, con i giornali aperti e sparsi su un tavolino. C’è l’avvocato, il […]