Cassibile, lavorare senza esistere. “Qui è peggio di Rosarno”

2 Aprile 2013

Uscendo dal paese, lungo strette carraie, oltre la moschea e la vecchia ferrovia, brucia la terra degli schiavi, sono falò e incensi esotici. Seguendo le mulattiere e i muri a secco, ad ogni casa colonica franata, ad ogni rudere, che si alterna tra un podere e un giardino di agrumi, sul poggio roccioso sopra Cassibile, […]

Per continuare a leggere questo articolo
Abbonati a Il Fatto Quotidiano

Abbonati a 15,99€ / mese

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.