Era presto, di mattina. Nello studio le tende erano tirate e dominava la penombra”. Del suo primo incontro con Giulio Andreotti, diventato applaudito dipinto cubista in quel di Cannes, sempre a maggio, proprio cinque anni fa, Paolo Sorrentino ricorda l’ambigua luce della fotografia d’insieme. “La grande gentilezza”. L’equivoco durato il soffio dei convenevoli: “Credeva volessi […]
“Un’allusione inattesa e spalancava porte chiuse a tutti gli altri”
SORRENTINO, REGISTA DEL “DIVO”: “QUANDO L’HO INCONTRATO MINIMIZZAVA IL SUO RUOLO. MA BASTAVA UN ACCENNO PER CAPIRE CHI ERA REALMENTE”
7 Maggio 2013