Avanti, sempre avanti, troppo avanti. Ivan Graziani è sempre stato troppo libero, personale e precursore per essere compreso (da tutti). Negli anni Settanta, affollati (anche) dai cantautori, ora bravi e ora bolliti, Ivan era l’atipico. Il diverso. Il non etichettabile. Scriveva testi (apparentemente) semplici, dipingeva ritratti (anzitutto di donne). E creava musiche che in Italia […]