C’è uno spettro – ancora uno – che si aggira per l’Occidente postideologico e postculturale: non la palingenesi, di là da venire, e nemmeno il rifacimento di ciò che è stato, in assenza del nuovo, ma esattamente la sua clonazione. “Psycho” (1998), del regista americano Gus Van Sant, è presentato dalla critica come un deferente […]