Quando nella mia stanza a Nairobi mi guardai allo specchio per la prima volta dopo mesi, non mi riconobbi. La donna che vedevo riflessa era un’estranea. Ero pelle e ossa. Pesavo – mi dissero dopo – 32 chili. Non avevo più il seno e mi si contavano le costole”. A parlare così è Judith Tebbutt, […]
“Come uno scheletro dopo sette mesi con i pirati somali”
L’AGGUATO IN KENYA, IL SEQUESTRO, IL MARITO UCCISO: L’INGLESE JUDITH TEBBUTT SI RACCONTA
21 Luglio 2013