Certo è difficile immaginarselo come l’ultimo giapponese nella giungla del berlusconismo, barba lunga e fucile in mano, in disperata resistenza morale prima che guerriera. Eppure questo è Sandro Bondi, o almeno lo è stato ieri. L’uomo gentile, dal tono curiale e mellifluo, l’animo sensibile e le pose morbidamente femminee, ieri s’è presentato in Senato per […]