Il 4 giugno, quando il governo Letta nominò per decreto 35 saggi (poi saliti a 42 con l’aggiunta di altri 7 con poteri redigenti perché i primi non sanno scrivere o non ne hanno voglia) per riformare la Costituzione, la stampa corazziera esaltò il ruolo decisivo di re Giorgio Napolitano. Che li aveva “coccolati con […]