Diecimila, duemila, quattromila. Cosa importa. Se l’Italia piange una vittima, forse due, i filippini non ha tempo, né voglia, di piangere i loro. Il balletto delle cifre continua come se i morti fossero noccioline. O, ancor peggio, detriti da rimuovere, in fretta, che a vederli così, sbucare dalle macerie o galleggiare nei canali sta male. […]
“Provvidenza” e cadaveri: Tacloban aspetta il miracolo
A 10 GIORNI DALLE DISTRUZIONI DEL TIFONE NELLA CITTÀ FILIPPINA REGNANO CAOS E INEFFICIENZA
19 Novembre 2013