La misura televisiva, spesso e volentieri, fa male ai migliori talenti, a ciò che un tempo era definito impropriamente cabaret, perfino in un’accezione politica. Mi riferisco a un’ideale S (leggi: “small”!), destinata a vestire le esibizioni di chi meriterebbe una scena di maggior respiro. Pronuncio così, e subito mi vengono in mente Corrado Nuzzo e […]