L’insostenibile pesantezza dell’essere Rizzoli

16 Dicembre 2013

Ho conosciuto Angelo Rizzoli al ginnasio liceo Berchet di Milano. Avevamo 14 anni. Era grasso, con gli occhiali, “un quattrocchi” come si diceva allora, decisamente brutto. I compagni di classe, con l’incoscente crudeltà che è dell’adolescenza, lo avevano soprannominato “coscia rovente” perchè camminando i pantaloni di vigogna, sfregandosi, sfrigolavano. A quell’epoca il padre, Andrea, figlio […]

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