Lui era lo scrittore eremita, il libraio di una Bologna ancora provincialmente confusa e proiettata verso un’Europa sognata diversa da quello che sarebbe stata. L’intellettuale di una città alla quale l’Italia avrebbe dovuto assomigliare. Era Roberto Roversi, insomma. L’uomo che fece crescere una generazione di scrittori. A partire da Pier Paolo Pasolini. L’altro era un […]