La porta si apre all’improvviso. Un ragazzino entra ridendo con un ombrello giallo aperto. “Khalid (nome di fantasia, ndr) lo sai che porta sfortuna!” gli dicono ridendo le due operatrici. “Gli egiziani sono così”, mi spiega Teresa, che si occupa della loro formazione. “Fisici, giocherelloni. Quelli del Bangladesh più diplomatici e introversi”. In questa grande […]