L’uomo fa scivolare il dito indice lentamente, da destra a sinistra, sulla superficie liscia e scura del bancone del suo bar. “Sono un concorrente del Grande Fratello”, dice mostrando la polvere rossastra che gli si è accumulata sul polpastrello. Polvere che sembra cipria, che quando la soffi controluce brilla. “Oggi chi è stato nominato? Io? […]
![La rete e i morti - Sopra, lo stabilimento dell’Ilva intorno al quale è stata messa una rete che - in teoria - dovrebbe evitare lo spargimento delle polveri. A destra, il cimitero: non si può spalare la terra per l’inquinamento - Foto Luigi Piepoli](https://st.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2022/07/19/ED-img1199862-1200x630.jpg)
La lunga notte nera di Taranto città malata
Mentre le autorità giurano che ormai la qualità dell’aria “è tra le migliori d’Italia” la gente combatte le polveri killer. Il professore: “L’Ilva brucia le schifezze col buio”. C’è Ignazio, il barista, - ad accogliere i giornalisti: “Voi venite, scrivete e poi andate via. Ma qua la guerra non finisce mai” C’è Sabrina, che ha perso papà Peppino e il marito Nicola: “A mio padre è andata bene, solo un mese di malattia. Nicola invece ci ha messo tanto. E io vorrei andarmene, portare via almeno la bambina: ma chi viene a comprarsi adesso una casa a Tamburi?”
29 Giugno 2014