Non avremmo dovuto perdonargliela, a Servillo-Gambardella, la frase: “Mi piace l’odore delle case dei vecchi”. Dentro c’era tutto: la retorica sufficiente del privilegiato, la dolciastra appropriazione di un simbolo buono perché inoffensivo per bastiancontrari gagà e intellighenzia scema. Avere un nonno vivo e bastevolmente solvibile, proprietario di appartamento vista Colosseo o tangenziale ma sua-sua, cioè […]
C’erano una volta i “vecchiacci”
Di Daniela Ranieri25 Settembre 2014