Siamo terrorizzati, stanno provando in tutti i modi a prenderci le impronte digitali”. Queste le parole in inglese che M. riesce a dire prima che il cellulare siriano da cui chiama si spenga. Si trova nell’ufficio volanti della Questura di Treviso insieme ad altri 30 siriani arrivati in pullman da Reggio Calabria, dopo essere stati […]
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