C’è chi li chiama “scemi del villaggio”; Carlo Lapucci preferisce invece definirli “Eroi senza lapide”: gli strani, i matti, i buontemponi che bivaccano nei paesi, “amati e derisi dalla gente, ma tutto sommato parte della comunità a pieno titolo”. Paragonandoli ad alcuni bizzarri pensatori del mondo antico, come quel Diogene definito “cinico” perché si comportava […]
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