Erano tre fittiani al bar di palazzo Madama. Anzi, due: Luigi Lettieri D’Ambrosio e Rosario Lucio Tarquinio. I nomi sono pretenziosi, lunghi, le intenzioni caliginose. Antonio Milo, il terzo, sosta nel mucchietto Autonomie. Paolo Romani addenta un paio di pizzette. Non ha il fatidico pallottoliere, i numeri sul canguro-salta-dissenso di Stefano Esposito sono schietti: il […]
Nuovi mostri
Tesoro, mi si sono ristretti i fittiani. E Sposetti passeggia con Verdini
22 Gennaio 2015