“Timbuktu”, la resistenza diventa arte

Il nuovo film di Sissako, candidato all’Oscar, racconta le storie di un villaggio in cui le persone sfidano i divieti rischiando la vita

13 Febbraio 2015

Parlo a bassa voce perché mio figlio è nato da due giorni e non vorrei svegliarlo”. Abderrahmane Sissako risponde al telefono dal reparto maternità di un ospedale in Mauritania, dove lui stesso è nato e ha voluto anche suo figlio venisse alla luce, sebbene abbia la residenza tra il Mali e Parigi. La sua nuova […]

Per continuare a leggere questo articolo
Abbonati a Il Fatto Quotidiano

Abbonati a 15,99€ / mese

Ti potrebbero interessare

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.