Su “Internazionale” Anna Maria Testa ha lanciato una petizione per sollecitare amministratori pubblici, media e governo a un miglior uso della nostra lingua madre – “dillo in italiano” – chiedendo all’Accademia della Crusca di farsi “garante” di questa sacrosanta richiesta. L’iniziativa è lodevolissima, ma rischia la naïveté: Luigi Settembrini, patriota e letterato napoletano, diceva all’ingrosso […]
Diciamolo pure in italiano, ma l’anglo-rignanese sopravviverà
Di Silvia Truzzi1 Marzo 2015