Essere clandestini, nella Germania imbandierata a svastiche degli Anni 40 del XX secolo significava sopravvivere alla deportazione nei lager della morte. Annullarsi, rendersi invisibili poteva voler dire salvezza, via di fuga dall’orrore. In specie per i tedeschi di religione ebraica, come nel caso di Marie Jalowicz Simon (oggi scomparsa), alla quale riuscì l’impresa di attraversare […]
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