Sono un insegnante di religione musulmana e di lingua araba. Dopo un viaggio durato oltre quattro anni, sono a Roma da venti giorni. Ho visto morire i miei compagni di viaggio nel deserto, e poi sotto i mitra della polizia libica. Io sono scampato alla morte perché avevo con me parecchi soldi. Ora che sono […]
Dal Sahara a Roma, la tratta degli eritrei
“Fuggiamo per vivere in pace”. Il grido degli africani che attraversano il deserto, pagano per non venire uccisi e poi ancora per raggiungere l’Italia. Un viaggio nei palazzi occupati, nelle baraccopoli, nelle favelas della capitale: snodo per il traffico di uomini - Di ritorno dall’inferno. - Il racconto di un insegnante, uno dei 500 che vivono nell’edificio Naznnet (“libertà”): “Ho visto morire i miei compagni di viaggio tra le dune, e poi sotto i mitra della polizia libica. Io sono scampato perché avevo con me parecchi soldi. Ora che sono salvo non ho altri progetti”. L’operatore della Croce Rossa: “Ci costerebbe meno andarli a prendere in Libia con gli aerei”