Il Ferrarotti non ce la faceva proprio più, era davvero ridotto male, prima con l’illusione della carriera, poi con la colossale delusione che ne era seguita, prevedibile ma sempre beffarda: nessuno era stato promosso, inutili gli straordinari, il lavoro nei weekend, i troppi signorsì, si era ritrovato sulla testa un direttore trentenne vestito come Hugh […]
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