La moto arrivò sferragliando da Thermopylon e al numero 12 di Granikou si fermò. Doveva essere lui, Vasilis Tsimiskis. Dietro al casco, occhietti minuscoli deformati da lenti spesse mi osservarono, io alzai la mano e lui rispose con un cenno. Poi sollevò la visiera, liberò la testa, si accese una sigaretta. Era un uomo sui […]
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