Siamo impegnati in un faticoso andare e venire fra i conflitti del mondo, sempre consolati dal fatto che sono conflitti degli altri, e irritati dalle conseguenze che ricadono su di noi (i rifugiati). Abbiamo l’impressione di vivere in un peggio che non avevamo previsto e di provenire da un meglio che civilmente ci eravamo costruiti. […]
Ti potrebbero interessare