Tra i cronisti del Palazzo era noto per la sua tagliente ironia. Lo si poteva vedere spesso seduto sui divanetti del Transatlantico di Montecitorio, sempre cortese e disponibile nel rispondere alle curiosità dei giornalisti. Senza però mai dare troppa confidenza. Poi, d’improvviso, zac, la battuta fulminea, in romanesco, col suo tono di voce baritonale, che […]
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