Il secondo Giannini è meglio del primo. Non è merito dello studio elisabettiano di cui il conduttore di Ballarò è tanto orgoglioso, né dell’innegabile occhio registico di Paolo Beldì; no, il merito principale è proprio di Massimo Giannini in persona. Più sciolto nella conduzione, più padrone del racconto. Se abbandonasse il gobbo, si rassegnasse all’idea […]
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