L’enigmatico Venerabile decise, quel giorno, di interpretare al meglio se stesso: ossia di dire senza dire, di alludere senza concedere, di insinuare senza confermare. Impersonava il ruolo del “gran Burattinaio”, come si era definito in un’intervista, con la discrezione di chi è abituato ai segreti, al doppio, al triplo gioco. Un Gran Maestro degli inganni. […]
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