Quando avevo dieci anni, nel 1944, (…) facevo lo sciuscià. Ero a Largo del Tritone quella mattina, se non ricordo male all’angolo con via Crispi, ma proprio vicino a quell’agenzia dove c’erano molti militari americani che entravano e uscivano dal portone, ed era primavera. (…) A un certo punto si avvicinò un signore. Mi guardò. […]
Neorealismo
Rossellini, la Magnani, il cinema. Così lo sciuscià divenne Marcello
Vito Annichiarico, il ragazzino di “Roma città aperta”, ha scritto in un libro i suoi ricordi del set: “Anna si prendeva cura di me, mi preparava da mangiare e mi comprava i vestiti”
14 Aprile 2016