L’intervista

Verdini e il rapporto con il Pd. Capacchione: “Li consideravamo come il diavolo. Il partito mi dica che cosa è cambiato”

La cronista anticamorra finita sotto scorta, oggi bandiera della legalità in Senato per i dem, commenta gli insulti indirizzati a lei dal presidente di Ala ("collusa sarà tua mamma"). "Abbiamo sbagliato ieri a giudicare queste persone o sbagliamo oggi? Se è così dobbiamo spiegarlo agli elettori"

22 Maggio 2016

Da tempo, Rosaria Capacchione – senatrice dem, sotto scorta per le inchieste sui Casalesi che ha firmato sul Mattino – ha scelto di non restare in silenzio e di dire, senza mezze misure, che il Pd che si allea con Denis Verdini non è più quello con cui si è candidata alle elezioni tre anni fa. Ora, arriva la beffa: a Napoli una cronista chiede all’ex braccio destro di Berlusconi di replicare alle accuse di collusione (mai fatte) della esponente Pd anti-camorra. E lui risponde così: “Collusa sarà la mamma della Capacchione”.

Come è potuto accadere un fatto del genere?
Io non voglio dare giudizi sulle persone. Valeria Valente è una brava persona. Ma il discorso è un altro. Ieri questo mondo, quello che fa riferimento a Verdini, era il diavolo. Non sto parlando di dieci anni fa. Fino a tre settimane fa non partecipavano alle riunioni di maggioranza, perché la loro presenza provocava un certo imbarazzo. Cosa è cambiato? Cosa non ci è stato detto? Quand’è che abbiamo cambiato opinione sul modo di fare politica di Verdini? Io non lo so. Non si capisce.

Già alle Regionali dell’anno scorso i verdiniani hanno sostenuto il Pd con Vincenzo De Luca.
Io non sono rimasta zitta nemmeno allora. Ma nel 2015 l’alleanza fu vissuta come un episodio piuttosto imbarazzante, fu portata avanti nell’ombra. Si fecero mille precisazioni: quella è una lista d’appoggio, non siamo noi, e via distinguendo.

Ora si fa alla luce del sole.
Ecco, la domanda che io faccio al partito è: abbiamo sbagliato ieri a giudicare queste persone o stiamo sbagliando oggi? Se abbiamo sbagliato ieri abbiamo il dovere di spiegarlo ai nostri elettori. Altrimenti…

Lei che idea si è fatta?
Non lo so, è questa la risposta che cerco e che nessuno mi dà.

La sua sembra una domanda retorica.
Le persone sono sempre le stesse. Il modo di fare politica anche, non mi pare che abbiano cambiato modalità. Il problema non è il profilo giudiziario, non è quello il tema. Le vicende giudiziarie vengono dopo: sono la parte visibile e deteriore di un modo di fare politica che è clientelare e può sconfinare nella collusione.

Succede solo a Napoli?
Il presidente del Pd Matteo Orfini dice che quello della Campania è un accordo locale. Che cosa significa? Che qui diventa più digeribile una cosa che altrove è assolutamente indigesta? Il Sud continua a essere umiliato: continuano a trattarci come la periferia dell’impero, dove tutto è consentito.

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