Dal 2012 il reato del quale il collega Marco Lillo è accusato in Germania è stato abolito. Svelare dei segreti istruttori da parte di giornalisti, se essi si limitano a “ricevere, pubblicare e commentare questi atti”, come recita un nuovo comma del codice penale tedesco, non è più un reato. Basta che non si tratti di segreti di Stato, ovvero che la pubblicazione non configuri “l’Alto Tradimento”. Il codice penale tedesco è stato emendato dopo la perquisizione della redazione del mensile Cicero nel 2006, i colleghi tedeschi avevano pubblicato degli atti segreti governativi. Allora l’opinione pubblica ha protestato perché si ritenne necessario uno spazio libero da costrizioni statali per i garanti della formazione dell’opinione pubblica. L’esperienza della Germania dice che furono giornalisti che pubblicarono documenti segreti a dare impulsi importanti per la vita democratica, come per esempio i documenti che Der Spiegel pubblicò nel 1962 su fatti di corruzione in cui l’allora ministro della Difesa pareva coinvolto. All’inizio i giornalisti furono mandati in galera. Alla fine il ministro lasciò, era stato lui a fare pressione per incarcerare i giornalisti. Fare ciò che ha fatto Marco Lillo, ricevere, pubblicare e commentare atti segreti di qualsiasi natura da noi non è più un reato da quattro anni. Consiglio a tutti i giornalisti di pubblicare gli atti segreti in Germania.
Maroni “diffida” la Rai. “In Germania non è più reato pubblicare documenti segreti”
1 Giugno 2016