Il caso

Salvatore Aranzulla cancellato da Wikipedia: quando il web va contro i fenomeni web

La polemica - L’enciclopedia in Rete elimina la voce sul divulgatore che risolve i problemi informatici online. “Ci sono tutti, perché io no?”

Di Virginia Della Sala
12 Giugno 2016

Fate un esperimento: aprite Google e digitate sul motore di ricerca una domanda legata a internet, alla telefonia o alla tecnologia che usate quotidianamente. Provate con “Come scaricare un video da Youtube” o con “Come resettare l’iPhone” o con “Come unire due file Pdf”. Il primo risultato sarà quasi certamente il sito di Salvatore Aranzulla. E negli articoli quasi sempre ci sarà la risposta che cercate. Anche perché, con 341mila fan su Facebook e un sito che fa 13 milioni di visite al mese, Aranzulla dice di fatturare almeno 1 milione e mezzo di euro all’anno, all’età di 26 anni. Eppure, in questi giorni la sua pagina di Wikipedia è stata chiusa, senza possibilità di replica.

“Nel corso degli anni, i miei lettori hanno provato a creare una pagina su Wikipedia che parlasse di me – racconta Aranzulla riferendosi alla enciclopedia online più famosa del mondo – , hanno riportato le mie pubblicazioni, le partecipazioni a programmi radiofonici, le interviste. E le performance del mio sito. Puntualmente, però, la pagina veniva rimossa. Mi ero rassegnato”. Poi, qualche settimana fa, una telefonata dalla madre. “Mi dice ‘Salvo, ho cercato il tuo nome su Google ed è venuta fuori la tua pagina di Wikipedia’. Le ho detto che era strano, ma poi mi sono accorto che esisteva davvero. L’ho pubblicata su Facebook, con un commento ironico: ‘Mamma mi ha segnalato che finalmente sono su Wikipedia’. Non l’avessi mai fatto!”.

Se da un lato Aranzulla riceve migliaia di messaggi di sorpresa da persone che si stupiscono che non avesse ancora una voce su Wikipedia, dall’altro la pagina è sottoposta a un procedimento di cancellazione. “Un utente qualsiasi può proporne la cancellazione – spiega Aranzulla – , si apre un discussione e alla fine un amministratore decide, sulla base di quanto emerso dalla discussione, se tenerla o meno. La mia è stata cancellata. Sono convinto che dietro ci sia qualche concorrente che cerca di boicottarmi”. Diamo allora un po’ di numeri: Aranzulla ha pubblicato diversi libri di informatica con Mondadori ed Edizioni FAG. Ogni suo libro ha venduto almeno 15mila copie. “Le mie pubblicazioni non sono state ritenute di livello dagli utenti di Wikipedia – spiega – ma sfido chiunque a realizzare questi numeri nel segmento informatico”.

Ha lavorato con i principali editori, ha scritto per la Condé Nast su Wired e con Edizioni Master per Win Magazine, Internet Magazine, Idea Web. “Ho pubblicato una quantità talmente elevata di articoli che mettendo le riviste una sopra l’altra, mi superano in altezza”. E poi il sito aranzulla.it: lo ha aperto quando aveva 12 anni e viveva ancora a Mirabella Imbaccari, un paese di mille abitanti in provincia di Catania. Con 6.500 articoli, aggiornati ogni mese, è fra i 50 domini più visitati in Italia e ha una quota di mercato del 40%.

“Quando avevo 10 anni ho portato i miei genitori in un negozio e ho strillato fino a che non mi hanno comprato un computer. Erano i primi modelli, quelli instabili che andavano in crash continuamente”. Per risolvere quei problemi, Salvatore studia da autodidatta. “Aiutavo anche i miei amici e mi accorgevo che i problemi erano sempre gli stessi”. Decide di pubblicare sul web le soluzioni, scritte in modo semplice e corredate da foto dei vari passaggi. Come per le ricette di cucina. I suoi suggerimenti saranno un successo. “Quest’anno il fatturato previsto oscillerà fra 1,5 e 1,8 milioni di euro”. I ricavi arrivano dalla pubblicità: dalla vendita degli spazi inopen market (cioè in modo automatico) e dalle cosiddette affiliazioni: pubblica le schede prodotto, ad esempio i cellulari che consiglia di acquistare, e fornisce un link attraverso cui è possibile farlo. Se l’utente compra il prodotto, Aranzulla riceve una provvigione. “Internet mi ha dato la possibilità di crearmi un lavoro dal nulla – spiega – e di averlo già a 26 anni. Non capisco perché eliminarmi: potevano inserirmi nella categoria blogger o in quella di divulgatore informatico o in quella di scrittore come molti altri, da Paolo Attivissimo che smonta le bufale online a Sonia Peronaci che ha creato il sito di ricette Giallo Zafferano. Io invece sono stato considerato non enciclopedico”.

Un dibattito che gli utenti hanno preso molto seriamente, tra chi ritiene che youtuber e i fenomeni del web non debbano stare su Wikipedia e chi invece ne sostiene la validità al pari dei grandi autori, degli attori, degli imprenditori o dei personaggi storici. “In questa nazione bizzarra – scrive su Facebook Riccardo Scandellari -, se hai dei meriti vieni odiato da quelli che non hanno avuto la stessa fortuna o capacità. Sulla pagina di Salvatore e in tutti i luoghi in cui si parla di lui l’odio nei suoi confronti è percepibile, ha la colpa di essere riuscito a raccontare in modo chiaro alle persone comuni come resettare la batteria dell’iPhone quando sbrocca. Su Wikipedia ci sono le pagine di soubrette televisive o di professori universitari. Non essere in Tv è il vero motivo discriminante? Può la televisione, ora nel 2016, certificare il prestigio di una persona?”.

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