Il prefetto e le autorità in prima fila ad applaudire. E a organizzare il premio l’ex senatore Luigi Grillo fresco di patteggiamento per gli appalti dell’Expo. Indagato in un’inchiesta che ha preso le mosse dal cemento con ombre di ’ndrangheta a Mantova (Grillo non è indagato per mafia). Premiato per l’edizione 2016 è Paolo Del Debbio.
Sarebbe filato liscio, come negli anni passati. Ma quando mancano quarantotto ore alla kermesse mondano-giudiziaria di sabato, qualcuno sbotta: “No, questo è troppo. Troppo perfino per Monterosso e le Cinque Terre dove ormai è successo di tutto”. Così è partito un ribollire di telefonate, sms, email per mettere una toppa su una situazione imbarazzante assai.
“Premio giornalistico Cinque Terre”, è uno dei tanti riconoscimenti fioriti in località balneari o montane per giornalisti che si premiano l’uno con l’altro. Mentre nel Ponente ligure pare prevalere la stampa di centrosinistra, qui va forte il centrodestra. Almeno a leggere i nomi della giuria: Maurizio Belpietro che qui ha casa sul lungomare e potrà uscire con l’infradito, poi Alessandro Sallusti del Giornale, Andrea Cangini (Qn), Giorgio Mulé (Panorama) e lo storico Arrigo Petacco. Oltre a giornalisti liguri tipo Mimmo Angeli, indicato come direttore del Corriere Mercantile, forse perché si sono dimenticati che ahimé lo storico quotidiano ligure ha chiuso i battenti da tempo. Con tanti cronisti a spasso.
Ma a far storcere il naso a qualcuno sono stati soprattutto i nomi degli organizzatori. In prima fila l’Associazione Amici delle Cinque Terre, presieduta proprio da Grillo. Ai tempi d’oro braccio destro di Silvio Berlusconi nel mondo bancario e nelle infrastrutture. Le cronache recenti ricordano che ha patteggiato due anni e otto mesi per gli appalti Expo (l’accusa era associazione a delinquere, corruzione e turbativa d’asta). Non solo: è indagato in un’inchiesta su mafia e appalti nel Mantovano.
Per decenni, e forse ancora oggi, Grillo è stato il signore di Monterosso. Al punto che in passato l’opposizione di centrosinistra in Comune nemmeno era riuscita a presentarsi, lasciando il Pdl a governare da solo. Qui Grillo si è sempre ritirato nella sua azienda vinicola Buranco dove in passato avrebbe ricevuto le visite degli allora ministri Corrado Passera e Mario Ciaccia (entrambi ex Banca Intesa), nonché del prefetto Franco Gabrielli, di Raffaella Paita e del consorte Luigi Merlo (all’epoca presidente del Porto di Genova). Adesso, però, qualcuno si chiede se sia opportuno che il Parco Nazionale e il Consorzio delle Cinque Terre organizzino premi con Grillo. Passi per la fondazione della Cassa di Risparmio della Spezia, visto che il presidente della banca è Andrea Corradino, fedelissimo di Grillo e a lungo suo avvocato. E passi per Termomeccanica, società privata partecipata da Banca Intesa.
Certo, l’associazione di Grillo ha portato a Monterosso nomi di richiamo. Come Bruno Vespa nel 2013 o Aldo Cazzullo nel 2012. Ma anche il brivido dell’imprevisto che nei premi giornalistici è merce rara: nel 2014, come raccontò il sito laspeziaoggi, il premio saltò perché l’organizzatore era detenuto.