Dalla Procura a Palazzo dei Bruzi. Dalle stanze dei pm che lo hanno sentito per tre ore come persona informata sui fatti nell’inchiesta sugli appalti alle ditte “amiche”, al Comune di Cosenza dove ha annunciato la sua nuova giunta. Il sindaco Mario Occhiuto (Forza Italia), appena rieletto, ieri si è dovuto barcamenare tra l’indagine a carico del suo ex capo di gabinetto Carmine Potestio e di alcuni dirigenti comunali e la conferenza stampa in cui ha presentato la sua squadra. Dopo aver vinto al primo turno il 5 giugno, Occhiuto ha fatto i conti con tutti quelli che lo hanno sostenuto: da Sgarbi a Padre Fedele passando per il suo ex vicesindaco condannato tre mesi fa.
Ancora prima dell’annuncio ufficiale Vittorio Sgarbi postava su Facebook le foto del suo ufficio di assessore alla Cultura, al centro storico e alla bellezza. Ma Sgarbi non è l’unico esterno. Occhiuto ha chiamato anche Matilde Spadafora, la madre di Roberta Lanzino uccisa 28 anni fa senza che ci sia ancora un colpevole. A lei, le deleghe alla Scuola e al contrasto della violenza di genere. Tra gli assessori, anche Padre Fedele Bisceglia, frate “ultrà” del Cosenza, assolto definitivamente dall’accusa di violenza sessuale. La deputata e coordinatrice regionale forzista Jole Santelli sarà il vicesindaco, con le deleghe alla Programmazione dei fondi europei. Spazio, infine, anche per Luciano Vigna già vicesindaco di Occhiuto, nominato al Bilancio. A marzo Vigna è stato condannato a 2 anni e 8 mesi nell’inchiesta sulla società “Tesi” che, stando agli inquirenti, avrebbe provocato passività per poco meno di 5 milioni di euro attraverso operazioni ritenute illecite.