Lo chiamano Franchino: Franco Petrelli, pugliese, anima criminale, oggi è un collaboratore di giustizia. La sua storia dimostra come si è evoluto lo spaccio in una delle capitali europee della droga, Milano: “Ho appena scontato venticinque anni di detenzione. Ho finito la pena con il condono. In questo periodo di libertà ho iniziato ad allacciare contatti”. Franchino rientra nel giro: “Il pacco era un chilo. Praticamente ogni settimana andavo a prendere questo materiale (…) Dal 1984 è tutto cambiato, il contesto, diciamo, era diverso da adesso. Sono arrivato a ritirare fino a un chilo ogni tre giorni. Non pensavo che questo materiale veniva bruciato così rapidamente, perché io ero rimasto ai tempi in cui era l’eroina che teneva la piazza”.
A Milano oggi la cocaina si consuma a ogni ora della giornata. Un chilo oggi sta tra i 38 e i 40 mila euro: “Ci sono i panetti avvolti nei palloncini, tolti questi c’è del nastro adesivo nero. Tolto questo ancora c’è una camicia di gomma. Sopra il materiale è contraddistinto da diversi stemmi. Il migliore ha stampato la stella di David”. Il flusso della cocaina è continuo. Basta uno scooter. Petrelli prosegue: “Ci si trovava nel bar e lo arrivavano con la moto, si beveva qualcosa, gli si davano le chiavi della mia moto che era scarica, loro mi davano le chiavi della moto, e me ne andavo via, scaricavo il materiale, gli riportavo la moto e prendeva la mia. Ogni viaggio valeva 40/50 chili e questo scambio avveniva ogni quattro giorni”.
I fornitori, spiegherà Petrelli, sono montenegrini, a comprare batterie di pugliesi e calabresi, tutti con agganci nella criminalità organizzata. Ogni giorno. Un flusso di dieci volte superiore a quello dei sequestri di droga. Un “pacco” vale circa un chilo e Franchino assicura che in città c’è gente che “è in grado di dare fino a 200 pacchi alla settimana”. In quattro mesi, Petrelli ha fatto girare oltre 190 chili per 32 milioni di euro: “In città ogni settimana arrivano almeno tre tonnellate di droga”.
Buona parte, all’ingrosso, viene gestita da broker slavi che in città possiedono appartamenti blindati. “Una volta sono entrato e ho visto montagne di soldi in giro”. La cifra più altra che ha maneggiato Franchino? “La cifra più alta che ho maneggiato è stata 1,3 milioni di euro. Ho provato a contare i soldi con la macchinetta per quattro ore di fila, ho fatto le mazzette per quattro ore di fila. Dopo però il soldo non è più il soldo, subentrano dei meccanismi strani, come fossero delle figurine”. I soldi sono tanti che se ne perde il valore. “Un milione di euro in vari tagli peserà 30 chili. In un borsone 500 mila euro non ci stanno perché fanno volume”.